Gran fuoco : la poesia di un sottopentola
Perché non considerare un mezzo pane di refrattario , dal colore tanto intenso, dalla resistenza senza paragoni, la base ideale per dei sottopentola? E perché non considerare i sottopentola la base ideale per piccoli paesaggi? E quindi via!
Quest’umile utensile porterà in tavola ogni giorno ochette in piccoli stagni al chiaro di luna, barche in girotondo intorno al sole, pesci che si rincorrono, farfalle sui fiori, soggetti natalizi, decori geometrici : una poesia di linee per un oggetto quotidiano così adatto ad accogliere le più varie suggestioni.
La tecnica: una sfoglia piuttosto spessa pareggiata a mattarello, una forma semplice ( ne ho fatte di più elaborate e mi si sono miseramente rotte in cottura), un decoro seguendo la fantasia del momento. Ulteriore lavorazione: qualche incisione, anche passante ma che non infici la solidità del lavoro. Divertente anche qualche parte engobbiata ( vedi, se vuoi articolo sull’engobbio) : giunti a durezza cuoio si stende a pennello sulle parti prescelte una barbottina ( densità tipo crema pasticcera) anche colorata ( con colori sotto smalto). A barbottina asciutta ma non secca, si può provare a levigare il decoro con una pietra o altro ( ho usato una conchiglia) come già si faceva nel Neolitico : allora per impermeabilizzare, io solo per lucidare un po’ visto che gli oggetti non verranno invetriati ma cotti una sola volta a gran fuoco . Prima della cottura si lascia naturalmente asciugare a lungo girando spesso gli oggetti perché non si imbarchino. Il gioco è fatto! Semplice, di grande soddisfazione e molto rilassante.