Fantasioso bestiario
Non sono antropocentrica. Non vedo, al centro della Terra e ancor meno al centro dell’universo questa scimmia nuda alla cui specie appartengo. Mi rispecchio in tante creature. Che cosa volete che sia, su scala universale, la differenza di statura, di organizzazione, di socialità tra noi e le formiche?
“Del resto, la nostra stessa presenza sul pianeta diventa risibile in termini geometrici: se l’intera umanità, circa 250 milioni di tonnellate, venisse ripartita come un rivestimento di spessore omogeneo su tutte le terre emerse, la “statura dell’uomo” non sarebbe visibile ad occhio nudo; lo spessore che si otterrebbe sarebbe di circa sedici millesimi di millimetro. ( dall’inarrivabile ” Il sistema periodico” di Primo Levi”)”
Quanto ha da competere la bellezza alata degli uccelli e delle farfalle con i nostri corpi ricoperti da strani ciuffetti di peli su una pelle glabra? L’esoscheletro turbinato di una lumaca rispecchia galassie.
Mi piacciono questi pensieri un po’ così, quando gioco a modellare il mio fantasioso bestiario. Non pretendo verosimiglianza ma soltanto stimoli a ricreare forme diverse e rivestirle di colori. Il perdersi interamente nel gioco psicofisico delle mani con la creta è, secondo me, estremamente salutare: una forma di igiene mentale. Provate per credere!