Un Natale da bambini
La mia passione per la ceramica è più che quarantennale. E’ per me il rifugio da pensieri e fatiche, una forma di igiene mentale che mi dà equilibrio e serenità.
Ben lo sanno i miei amici ( vicini e lontani, di tante stagioni della vita) che sono soliti ricevere a Natale un regalo in carattere con la ricorrenza. Ho modellato in tanti anni angeli e Natività, decori per l’albero e la tavola, a volte ho dipinto piatti a tema con sacre famiglie e stelle comete.
Quest’anno, dopo il 7 ottobre, quando mi disponevo ad inventare qualcosa di nuovo da inviare qua e là, l’infame massacro
perpetrato in Israele e le sue disastrose conseguenze mi hanno procurato un senso di rifiuto per quel “sacro” della “Terra Santa” che tanto dolore e tanta morte produce.
Così me ne sono tenuta lontana, e lasciando da parte angeli e santi e quegli sdolcinati ed effimeri buoni sentimenti proclamati in questo periodo da ogni forma di comunicazione, ho attinto al folclore che contraddistingue questi giorni d’inverno.
Ho avuto la gioia di avere con noi i nostri nipotini che oltre alla fortuna di bellissime e assolate giornate e di un bel bagno in un mare di cristallo (quasi tiepido) hanno potuto giocare con me ad impastare l’argilla, realizzare renne, babbi Natale, abeti e piccoli animaletti inventando divertenti soluzione per …effetti speciali!
Un Natale da bambini, senza voli metafisici, veramente entusiasmante.