Calimera, festa dei lampioni nel solstizio d’estate
Scriveva Guido Piovene nel suo indimenticabile Viaggio in Italia:
“Il Salento è un’isola: terra di miraggi, ventosa, fantastica, piena di dolcezza.”
La Grecìa salentina, allora, è un’isola nell’isola. Calimera poi è un’isola nell’isola nell’isola: qui un’antica stele donata da Atene, un’antica pietra forata ( vedi, se vuoi, articolo : Pasquetta: Calimera e la pietra forata) un’antica lingua, antichi riti, dolmen megalitici( vedi, se vuoi, articolo : Dolmen e Menhir? Pietrefitte sono.), un bel museo della civiltà contadina e della cultura grika diffondono intorno un’aura tangibile di storia e civiltà. Qui, nel solstizio d’estate e festa di S.Luigi si celebra una bella, unica, aristocratica festa. L’atmosfera è raccolta ed intima, malgrado la folla. I lampioni fatti di carta velina, fil di ferro, colla e minuscole lampadine disegnano piccoli sogni appesi al cielo: una luna, un sole, un improbabile aereo, una bella mongolfiera. Ci si muove in un’atmosfera ovattata tra fragili torri e un’Italia tricolore. Qui si celebra la luce e il fuoco come arché e signore della torrida estate che verrà. Magico e stupefacente davvero lo spettacolo di danza acrobatica su trampoli della Compagnia dei folli. Il fuoco, l’aria, i costumi, gli attori sono protagonisti di “Flammas” in un incantato crescendo di fuoco e di colori. Acqua e fuoco a sorpresa si mescolano poi nelle fontane danzanti ed effetti specialissimi animano e fanno fremere la facciata della chiesa madre. E infine, attesissimo, esplode il concerto di Castrignanò e la piazza si scatena sotto le stelle e sotto i lampioni! Serata magica, ogni anno più bella e sorprendente.